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Tu prova ad avere un mondo nel cuore

Tu prova ad avere un mondo nel cuore e non riesci ad esprimerlo con le parole. Queste parole mi sono sempre appartenute, dopo ogni viaggio le persone mi guardano in attesa dei racconti e io non trovo le parole. Ma soprattutto dopo un’esperienza del genere faccio ancora più fatica: come si fa a raccontare un mese e mezzo vita? Come si fanno a trasmettere le emozioni e l’esperienza in maniera accattivante? Come si possono descrivere le luci negli occhi dei bimbi quando arrivavamo a scuola e il sorriso di Doña Oralia quando entravo alla casa materna? Per me scrivere e descrivere tutto questo è difficile, parlare delle mie emozioni ancora di più soprattutto perché conservo tutto con una sorta di gelosia, come se a parlarne troppo l’esperienza si sbadisse…

Quest’estate ho passato un mese a Nuevo Horizonte; anche se il mio racconto dovrebbe iniziare da molto prima, da ottobre, quando ho preso i primi contatti con Amka e ho trovato un ufficio pieno di colori e persone altrettanto colorate, non per il loro colore della pelle, ma sono proprio piene di colore, di vita, di esperienza e di voglia di condividere e farti entrare nel loro mondo. Con loro è iniziata la mia formazione e la stesura di un progetto bellissimo, che ancora stento a credere che si sia realizzato.

Come tutti coloro che partono ho iniziato a frequentare Amka, ho partecipato ai laboratori e ho iniziato a conoscere chi sarebbero stati i miei compagni di viaggio. Mesi passati in un lampo, una storia da imparare, un progetto da realizzare, cartelloni, power point e canzoni. Ed in un attimo mi sono risvegliata a Nuevo Horizonte.

Non ci sono troppe parole per descriverla: una comunità piena di persone con un cuore enorme ed una grande storia alle spalle. Le giornate sono trascorse una più veloce dell’altra tra le mattinate a scuola e bambini avidi di sapere, tra uova, fagioli e sorrisi condivisi con le famiglie, tra le risate con i volontari e con le persone del luogo. E per quanto fossero piene e stancanti le giornate, per quanto fosse faticoso sopportare il sole e la lontananza da casa,  non mi sono mai pentita della mia decisione di partire, perché ogni volta che mi soffermavo sulla domanda: “perché sono partita?”, mi guardavo attorno e mi rendevo conto della meraviglia a cui ho avuto l’onore di partecipare.

In quei giorni frenetici mi sono molto affezionata a una parola, o meglio un concetto: “Compartir, Condividere”. Un concetto che ho iniziato a comprendere e fare mio nei mesi pre-partenza, ma che ho assaporato appieno durante la mia permanenza. Perché si condivide tutto: dal pasto, alle emozioni e persino il sudore.

In queste poche righe non penso di aver reso giustizia a Nuevo Horizonte, alla lotta continua di chi ci abita, al risveglio con il canto del gallo o con l’urlo di una scimmia, agli enormi fiori sul ciglio della strada, alla comodità dell’amaca e all’impegno e alla forza di Amka. Penso che per rendere giustizia a tutto questo e cercare di capire queste poche righe basti partire e andare laggiù e farsi meravigliare da tutto.

Federica, Volontaria AMKA

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