Giulia è una giovane e appassionata nutrizionista. Conosce molto bene il tema della malnutrizione, ha…
Un Cordinatore infermieristico in Congo!
A dicembre 2011, una mia amica che fa parte di AMKA mi chiama per invitarmi all’incontro preliminare di un laboratorio di formazione finalizzato a recarsi in Congo per poi partecipare ai progetti dell’associazione nella regione del Katanga a Lumumbashi, nello stato della Repubblica Democratica del Congo. Questo argomento mi interessava moltissimo già da tempo perche qualche anno fa ho dovuto rinunciare ad un’esperienza simile per motivi di studio, nonostante i miei pressanti impegni lavorativi, pertanto ci sono andato ….. da quel momento ho perso solo un incontro e ora sono qui …..
Alla fine del periodo di formazione, circa due mesi fa, considerata la mia professione e il possibile utilizzo concreto nell’ambito dei progetti sanitari, mi è stato chiesto di preparare degli incontri di formazione per il personale sanitario, del centro di salute di Kaniaka. Lo scopo di degli incontri era quello di aggiornare le competenze (già molto elevate) allo stato dell’arte più attuale, anche in considerazione delle difficoltà di accedere alle banche dati internazionali a causa del costo e della lentezza della rete dati di internet in Congo.
La difficoltà incontrata maggiore è stata quella di contestualizzare i dati e le procedure alla realtà locale, a causa del fatto che, nonostante la mia esperienza quasi trentennale nell’ambito dell’urgenza\emergenza intra ed extraospedaliera, non avevo mai approfondito le realtà sanitarie dei paesi in via di sviluppo.
Una volta arrivati in Congo il lunedì pomeriggio, ci siamo immersi immediatamente nella realtà congolese e iniziato a essere immersi nella conoscenza di tutti i progetti, dal microcredito, al centro di salute, al prescuola, gli orti per le mamme dei bambini malnutriti, all’assistenza e al commercio equosolidale. L’obiettivo della prima settimana è stato quello di conoscere tutti i progetti, per poi successivamente essere più attivi nella partecipazione, sempre comunque assistiti da un referente di progetto durante tutte le attività.
Giovedì mattina abbiamo fatto il primo incontro con la equipe sanitaria che si è rivelato molto efficace e con un feedback molto positivo. Tutto ciò mi ha fatto molto piacere, è stato molto motivante per me e uno stimolo per gli incontri futuri che poi si sono svolti la settimana successiva. L’obiettivo del primo incontro era la prevenzione delle infezioni e il lavaggio delle mani ed è risultato molto interessante per loro, anche perché non è stata solo una relazione sterile, ma un continuo confronto tanto efficace che sin dal giorno dopo tutti hanno usato i guanti.
La seconda settimana la programmazione ha previsto due giornate di sensibilizzazione alla malaria e di visite mediche nell’ambito di una campagna di prevenzione mentre le altre due giornate altre due sessioni di incontri con l’equipe sanitaria.
L’esperienza con il medico è stata molto utile perché ci si è potuti confrontare sulle malattie tipiche del territorio e come vengono curate, mi sono reso conto che la diagnosi clinica precoce permette di intervenire direttamente sul posto senza strumenti e iniziare una cura efficace. La sensibilizzazione riguardante la prevenzione della diffusione della malaria con l’infermiera mi ha fatto capire come sia molto preparate e con una capacità comunicativa eccezionalmente efficace, neanche da noi si riesce a fare campagne informative di questo tipo.
I due incontri formativi della settimana hanno affrontato due temi importanti, la gestione del paziente politraumatizzato e la rianimazione cardiopolmonare di base. Tutti e due gli incontri hanno avuto lo stesso risultato del primo, grazie alla collaborazione di tutti, al fatto che gli obiettivi specifici sono stati contestualizzati alla realtà locale e dalla mia fantastica traduttrice, (ahimè io parlo pochissimo se non nulla di francese) che mi ha supportato… grazie Elisa.
Sino ad ora questa esperienza si è rivelata significativa per la mie competenze professionali perché mi ha completato riguardo la gestione di problemi in condizioni ambientali decisamente diversi da quelle del nostro Paese.
Per concludere vorrei parlare di quella che è l’esperienza personale che sto vivendo in Congo perché è un aspetto del viaggio che si sta rivelando molto importante dal punto di vista personale.
Da due settimane 9 persone stanno vivendo e lavorando come se si conoscessero da anni, con una armonia e affiatamento che non mi era mai capitato di osservare.
Devo ringraziare i miei compagni di viaggio perché sono stati tutti fantastici. Da questa esperienza stanno nascendo amicizie che non svaniranno con il ritorno in Italia ma che continueranno nel tempo, sia nei rapporti personali che ritengo anche dal punto di vista di collaborazione con i progetti AMKA. Personalmente è la prima volta che faccio un’ esperienza di questo tipo, ma ritengo che questo gruppo rimarrà nella memoria di AMKA e di noi tutti.
Daniele
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