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Scambio, condivisione, valutazione e pianificazione con l’ ”equipo” del “vivero” di Nuevo Horizonte

Una tappa fondamentale della nostra missione in Guatemala è l’incontro con lo staff locale impegnato nel progetto del vivaio.

Non sono soltanto i risultati concreti a dimostrare l’importanza di questo progetto: la produzione ad oggi di più di 20.000 alberi da frutto, il coinvolgimento di 10 comunità a cui sono stati donati gli alberi ed è stata offerta formazione in ambito di agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare, la creazione di piantagioni di cacao in due comunità, la realizzazione di un piano di educazione alimentare che si sviluppa in parallelo con le attività di sviluppo agricolo. Quello che emerge è l’energia e l’entusiasmo che si respirano nel vivaio e che hanno contagiato l’intera comunità di Nuevo Horizonte (e ora, come un’onda, si stanno diffondendo alle comunità vicine) ad esprimere in maniera inconfondibile il valore di questa iniziativa.

L’esperienza dell’instancabile “veterano” Don Miguel, l’energia del giovane Alvaro, la conoscenza accademica dell’ingegnere forestale Miguel, compongono lo staff del progetto, a cui Valerio Frattura ha distribuito passione, entusiasmo, professionalità nel primo anno di impostazione e avvio dell’attività. Con lo sguardo sempre attento e sensibile di Rony, da sempre impegnato nella promozione dello sviluppo della comunità, hanno trasformato il progetto del vivaio in una storia di partecipazione, dinamismo, azione e collaborazione comunitaria.

Sono felice di lavorare nel vivaio – ci ha detto Don Miguel – perché co ltivare una pianta vuol dire creare vita e perché offrirla a una famiglia, che sia della nostra o di un’altra comunità, significa donare vita e l’opportunità di un futuro migliore. Da 60 anni faccio il contadino, ma solo ora ho compreso il significato più ampio di uno di sviluppo agricolo sostenibile”.

Grazie al lavoro nel vivaio sto rafforzando le mie abilità pratiche in ambito agricolo ed è cresciuta la mia motivazione di riprendere gli studi in agronomia, che ho dovuto abbandonare per la mancanza di risorse economiche della mia famiglia” – aggiunge Alvaro.

Non si può definire semplicemente un lavoro il nostro – chiarisce Miguel – è la passione, l’entusiasmo, il credere fortemente nel valore di questa iniziativa per la nostra comunità e le comunità vicine, ciò che ci spinge ogni giorno a prenderci cura di queste piante, a impegnarci per la loro crescita, a intervenire immediatamente quando la siccità ne minaccia lo sviluppo, a cercare sempre di migliorare le tecniche di coltura e condividerle con gli altri contadini.”

Forse è proprio dalle parole di Don Miguel, Alvaro, Miguel, che emerge l’impatto più grande di questa iniziativa; sembrerebbe qualcosa di poco tangibile rispetto ai risultati quantitativi elencati sopra.

A togliermi ogni dubbio arriva Don Raul al vivaio e chiede a Miguel se può passare al suo orto perché ha bisogno della sua assistenza per la crescita dei limoni, Lucero viene a prendere i due chicozapote che le permetteranno di arricchire la diversificazione colturale del suo campo, e Rony c ci dice che gli “horizontechi” stanno chiedendo quando si deve riorganizzare il lavoro comunitario alla piantagione dei 5 ettari di cacao per pulire il terreno intorno agli alberi piantati tre mesi fa.

Ne siamo convinti, l’appropriazione di questo progetto da parte della comunità è il suo valore più grande e quello che dà più significato a tutti i nostri sforzi per averlo reso possibile.

 

Monica Di Vico

Responsabile dei Progetti di AMKA

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