Giulia è una giovane e appassionata nutrizionista. Conosce molto bene il tema della malnutrizione, ha…
Problemi e soddisfazione in un gallone di cloro nel progetto a Nuevo Horizonte
Luca e Alessandro continuano la loro “avventura di tesi” nell’ ottima miscela di cloro naturale e umanità …
“Que calor hoy, verdà?” è la frase più ricorrente questi giorni per le stradine di Horizonte.
La temperatura supera in scioltezza i 40 gradi e noi, dopo esserci goduti un bel brodino caldo di verdure per pranzo, ci ritroviamo sotto le lamiere infuocate della Tienda a vivere la nostra cooperazione internazionale.
Questa cooperazione per noi si concretizza nello stare a pensare ad una soluzione al riscaldamento eccessivo della “plantita” del cloro insieme a Mando, Professore della Scuola Popolare, Otto, figlio quattordicenne della Chala, e Guillermo, vecchio ex-professore universitario ex-rivoluzionario che tra una sigaretta e l’altra tira fuori ottime e a volte stravaganti idee.
E si passa il pomeriggio così, tutti insieme a prendere in considerazione ogni idea, bevendo una Mirinda ghiacciata, decidendo che il modo migliore per quantificare i consumi di cloro della comunità è chiedere aiuto ai bambini della scuola popolare affinché passino casa per casa a fare un sondaggio degno di quelli dell’ISTAT, decidendo di mettere sullo stesso piano il risultato scientifico del nostro fotometro, che dice che la concentrazione di cloro è ancora un po’ troppo bassa, e il parere popolare della madre di famiglia che dice invece che funziona bene e che “es Calidad” perché lascia le mani morbide.
Fa caldo e si lavora con lentezza e ci si “acostumbra” ai tempi chappini, si lavora tra le chiacchiere di chi passa per la tienda, tra gli indovinelli scambiati con Guillermo, tra le partite a pallavolo con i figli della Chala tra una misurazione e l’altra e il fil di ferro che fa da rete.
Ogni giorno andiamo a mangiare in una famiglia diversa, questo ci permette di spiegare di persona cosa stiamo facendo lì, che il cloro autoprodotto è organico e quindi, a differenza di quello commerciale, non va ad inquinare l’ambiente ma che proprio per questa ragione si degrada velocemente e dopo una decina di giorni torna ad essere acqua salata; che il cloro sarà venduto sfuso nella tienda, che un litro di cloro autoprodotto equivale alla confezione piccola (200 ml) di quello commerciale e che costerà poco più della metà; e che tutto il guadagno della vendita del cloro verrà destinato a sostegno della scuola popolare.
A colazione ci portiamo via un gallone vuoto e a cena lo riportiamo pieno di cloro fresco di giornata.
Nelle famiglie più che la “comida” ci gustiamo l’atmosfera, accanto al focolare dove si cucina ci iniziamo a scambiare domande e risposte, battute e risate e a fine cena in cucina spesso è riunita l’intera, numerosa famiglia, e quando ci salutiamo ci rendiamo conto che se potessimo mettere dentro un gallone tutto quello che abbiamo appreso in quella casa, tutte le risate sincere, beh, quel gallone peserebbe ben più che se fosse riempito con 3,785 litri di cloro.
Luca
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