Camilla Cianfanelli ha trascorso l’estate in Guatemala, è stata una volontaria preziosa che ha messo…

L’essenziale è visibile negli occhi
Molti si chiedono cosa spinga una persona a partire per l’Africa. Provi a spiegare, ma forse non lo sai nemmeno tu. Lo senti e basta. E’ un desiderio che parte da dentro. Quando provi a raccontare l’esperienza in Congo con Amka, le parole sembrano non bastare, per quanto ci si possa sforzare, tutto sembra essere così riduttivo. L’Africa non può essere descritta, può solo essere vissuta. Durante l’anno si lavora insieme agli altri volontari, si condividono i pensieri e i progetti prendono forma attraverso le idee di ognuno. Ciò che accomuna tutti è il desiderio di far qualcosa per gli altri e in parte anche per se. Sai bene, che il tuo piccolo contributo non potrà cambiare nell’immediato la realtà di quelle persone, ma credi fortemente che solo attraverso l’impegno di ognuno questo potrà accadere. Il desiderio che porti dentro, cresce con l’avvicinarsi della partenza. Finalmente arriverai in quel posto di cui hai sentito raccontare a lungo, da persone che portano negli occhi un luccichio magico. Hai voglia di viverlo per capire cosa ci sia dietro quegli sguardi emozionati di chi parla del Congo. L’Africa ha il potere di stregarti e regalarti emozioni rare senza chiedere nulla in cambio. L’Africa ha qualcosa di magico e riesce a farti sentire a casa in poco tempo. Ci si adatta subito alle mancanze, all’assenza tutte quelle comodità che fino a quel giorno sembravano essere fondamentali. Ci si rende conto che ciò che conta davvero è ben altro. Quando arrivi in Congo, ad attenderti c’è lo staff di Amka locale. Non ti conoscono, ma ti accolgono col calore e col sorriso di chi sembra aspettare proprio te. In fondo si condivide già qualcosa: credere nei progetti che Amka porta avanti da anni nel loro paese, così diverso dal tuo. Conosci ed entri in contatto con persone diverse da te, così tanto indietro su molte cose e così tanto avanti su molte altre. Nei villaggi respiri l’atmosfera di chi non ha niente, ma sorride sempre. I bambini gridano appena vedono arrivare la Jeep di Amka. L’entusiasmo ti travolge e ti sconvolge allo stesso tempo. E’ tanta la voglia di correre a scuola per imparare nuove cose e giocare insieme. Alcuni bambini vengono a piedi dai villaggi vicini, che poi così vicini non sono. Altri bambini fanno a gara per darti la mano durante il girotondo o per entrare nell’inquadratura della foto che stai scattando. Altri ti chiamano a gran voce per mostrarti il compito finito o per chiederti un colore nuovo con cui completare il disegno. Durante le dimostrazioni culinarie, lo staff di Amka coinvolge le mamme del villaggio, sensibilizzandole su una corretta alimentazione. Si cucina tutti insieme come una grande famiglia e poi si distribuisce il cibo, iniziando sempre dai più piccoli. Amka lavora partendo dalla base, un po’ come si fa con una pianta che cresce, non tirandola dalle foglie, ma curando il terreno da cui nasce. I questionari sulla malnutrizione che Amka somministra nei villaggi mirano proprio a questo. Si raccolgono informazioni importanti bussando alla porta delle famiglie e seduti all’ombra di un albero si parla con loro, cercando di trasmettere l’importanza di un buon nutrimento per far crescere sani i più piccoli. E’ proprio investendo sui piccoli che si può ripartire. Amka è questo e molto altro. Amka entra in contatto con le persone, arrivando proprio dove sembra difficile arrivare.
In Congo incontri tante persone, ma soprattutto tanti occhi. Occhi che parlano, sguardi che toccano dentro. Certi sguardi non li dimentichi. In quegli occhi c’è tutta una storia, spesso difficile da raccontare. Nei tuoi occhi resta ciò che hai vissuto con loro. Tante le emozioni provate, spesso contrastanti. Capita che ti si stringa il cuore e l’attimo dopo nasca un sorriso sul volto. Tutto si sovrappone e si mischia in un vortice particolare di sensazioni. Lasciare l’Africa è difficile. Ognuno a suo modo la porta dentro. Resta con te, nella pelle e negli occhi, un po’ come la terra rossa che si infila ovunque e rimane nonostante le docce. Senti di aver lasciato qualcosa di tuo, per quanto piccolo, ma soprattutto senti che il Congo ha lasciato qualcosa dentro di te, per sempre. Amka permette di vivere tutto questo. Amka ha qualcosa di speciale, un po’ come l’Africa. Forse le ha rubato parte di quella dose di magia e l’ha fatta sua.
Solo alla fine del viaggio capisci bene, che in quel luccichio negli occhi è racchiuso l’essenziale. E forse quello sguardo emozionato di chi parla del Congo, ormai lo hai anche tu.
Costanza, volontaria Amka 2019
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