Torna a San Lorenzo il Festival delle Culture. Dal 9 al 18 settembre il quartiere…
La semplicità della Brousse
Oggi mi trovo qui sotto l’ombra di un albero nel villaggio di Fipango, immerso nella brousse congolese ( zona di boscaglia/savana); sto aspettando che le donne del villaggio arrivino con i propri bambini per cominciare le attività di controllo e monitoraggio del peso. Piano piano decine di bambini si siedono accanto a me e agli atri volontari, ci guardano, sorridono e parlano tra di loro in una lingua a noi sconosciuta. Provo a immaginare le loro parole, i loro pensieri ma soprattutto non riesco a distogliere lo sguardo dai loro occhi incuriositi che si posano sui nostri vestiti e sui nostri volti bianchi.
Improvvisamente arriva una folata di vento che mi costringe a girare la testa per ripararmi dalla sabbia e proprio in quel momento noto una bambina davanti a casa in compagnia del padre che sta tagliando dei legni per costruire delle sedie. Rimango impressionata da questa scena molto forte perché il padre sta utilizzando una accetta molto grande e sembra non preoccuparsi della presenza della piccola a pochi passi da lui. I miei pensieri sono interrotti da un’altra folata di vento così forte da fare scoppiare a piangere la bambina mentre l’uomo continua il suo lavoro imperterrito, chiudo gli occhi ma in lontananza sento ancora quel pianto.
Mai mi sarei immaginata che quella raffica di vento portasse con sé un’ondata di amore. Apro gli occhi e vedo che il padre ha preso in braccio la sua piccola, si sono seduti sulla sedia dal lui costruita e magicamente la bambina si è finalmente calmata. Sono rimasti in quella posizione per un tempo da me indefinito perché il silenzio della brousse facilmente fa perdere la concezione del tempo; non è solo una questione di minuti o di ore ma quando ti trovi in questi luoghi così diversi, lontani da quelli a cui sei abituata non puoi rimanere indifferente al paesaggio ma soprattutto alle persone.
Più volte mi è capitato di vedere un padre che abbraccia la propria figlia e riesce a calmarla ma l’emozione che provo in questo momento è unica ; lo scenario che ho davanti è così rude ma nonostante questo è come se quell’abbraccio fosse arrivato anche a me che sono seduta a distanza. Soltanto una terra così povera può fare capire l’importanza dei gesti più semplici.
Chiara Ferraboschi
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