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Il Programma PTME di Amka: La Storia di Mireille

Mi chiamo Mireille, ho 34 anni, sono al 5° mese di gravidanza e sono sieropositiva.

Ho scoperto il mio status 3 anni fa durante la mia prima gravidanza: ero andata all’ospedale per la consultazione pre-natale e le assistenti sociali di AMKA hanno spiegato a tutte le mamme presenti cos’è l’HIV e come si trasmette durante la gravidanza, il parto e l’allattamento.

Poi l’infermiera ci ha proposto di fare il test; io ho detto subito di sì: ero certa che il risultato sarebbe stato negativo. E come avrei potuto contrarlo? E invece… il mondo mi è crollato addosso!.

Le assistenti sociali mi sono state molto vicine, e mi hanno aiutato a capire che la vita continua; all’inizio non volevo accettare la mia malattia, non volevo saperne di prendere gli antiretrovirali e nemmeno di parlare con qualcuno.

Non andai più in ospedale.

Fathy e Francine mi vennero a trovare a casa, mi consolarono e mi convinsero a parlarne con mia sorella. Io mi vergognavo tanto, e mi sentivo in colpa.

Mia sorella non mi lasciò sola, mi accompagnava alle visite e si preoccupava che io seguissi correttamente la cura.

La gravidanza era quasi al termine, partorii con il cesareo e non allattai il piccolo Willi. Ogni settimana andavo al centro a ritirare il latte in polvere e a far controllare lo stato di salute del mio bimbo, che cresceva molto bene!

Quando gli davo il biberon mi sembrava che tutto il quartiere mi guardasse male e non mi sentivo una brava mamma, poi i mesi passarono e arrivò lo svezzamento: che liberazione. A 18 mesi Willi ha fatto il test ed è risultato negativo! Che felicità!

Questo mi ha ridato la speranza ed ho trovato la forza di parlarne con mio marito.

Lui si è molto arrabbiato, quella sera è uscito e si è ubriacato; si è rifiutato categoricamente di parlare nuovamente dell’argomento e non vuole saperne di sottoporsi al test, dunque non conosce il suo status.

Lui dice che è forte e sta bene e che sono i dottori che si inventano le malattie per vendere le medicine. Quando sono rimasta nuovamente incinta, qualche mese fa, però si è raccomandato di dirmi di “andare a trovare le tue amiche dell’ospedale”.

Questa volta ho iniziato gli antiretrovirali in tempo per poter far nascere il mio bimbo naturalmente ed allattarlo senza rischio di contagio…non vedo l’ora!

 

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