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Il cambiamento parte da te

Il cambiamento parte da te

Ci sono, tra esattamente 24 ore sarò sull’aereo. Quando ero piccola tenevo il conto delle volte che lo prendevo. Ad oggi ho perso il conto. Ho viaggiato abbastanza, ma nulla ti prepara ad un viaggio del genere. Si abbiamo fatto un corso di formazione, abbiamo avuto più di 6 mesi per elaborare e metabolizzare il tutto. Ma finché non arriva il giorno della partenza non ti rendi conto che stai per farlo davvero questo viaggio.

Ogni volta che parto so che in maniera quasi impercettibile qualcosa dentro di me cambia al ritorno. In questo caso però so che il cambiamento si vedrà anche ad occhio nudo, o meglio lo sentirò nel profondo.

Ne hai parlato talmente tanto fino ad ora che ormai è come se l’avessi già fatto mille volte nella tua testa. Ma quando sei lì in aeroporto realizzi che l’aereo sul quale salirai ti porterà a conoscere come mai prima un mondo diverso dal tuo, il viaggio che hai tanto aspettato è iniziato, destinazione Congo, Katanga.

Perché no, non andrai in un posto pieno di turisti, sarà difficile incontrare qualcuno che parli la tua stessa lingua, anzi sarai circondata da persone che ti guarderanno come tu guarderesti un marziano. Non è un viaggio nel quale cercherai semplicemente di rilassarti e divertirti. Anzi, i momenti di relax saranno pochi, e in quei pochi che avrai la tua mente non farà altro che riflettere su ciò che stai vivendo. Mai come in questo caso cercherai di mescolarti con una cultura, un modo di vivere, una concezione di vita completamente diversa dalla tua. Il concetto di tempo, di morte, di fame, di umanità cambieranno significato ed importanza. 

All’inizio sarai estasiata da tutto ciò che ti succede, ma poi alla sera quando avrai tempo di riflettere su quanto vissuto durante la giornata sarai pervasa da un fuoco di rabbia misto a frustrazione. Ti verrà voglia di cambiare il mondo, scoprirai di avere una forza che non pensavi di avere, nella tua testa si susseguiranno una serie di idee, progetti pressoché utopici dettati da questa sensazione di inutilità di fronte a tutto ciò che stai vivendo.

Poi arriverà, senza che tu te ne renda conto l’ultimo giorno, e verrai assalita dalla malinconia, e dalla tristezza. Lasci qui una parte di te, ma porti via la voglia di essere una persona diversa, perché finché la fame nel mondo non porta un nome, un viso ed un sorriso non ne sarai mai e poi mai consapevole come dovresti. Marie, Pamela, Annie, Ilunga non smettete mai di sorridere in quel modo, forse servirà a far capire a chi ha tutto quanto la sua fortuna sia stata semplicemente nascere in un’altra parte del mondo, e non lo sa.

Francesca Todini

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