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Guatemala: sovranità alimentare e adattamento al cambiamento climatico
Alzando gli occhi al cielo si vede grigio, potrebbe sembrare una semplice giornata nuvolosa, ma in realtà non vediamo il cielo da una settimana per il fumo degli incendi. Il sole ha un velo davanti a sé. Si sente l’odore di bruciato in alcuni momenti più intenso e in altri meno. Ci vorrà un mese per far sparire tutto il fumo ci dice Rony, referente locale di AMKA, mentre siamo in macchina e osserviamo l’orizzonte sempre più grigio. Gli alberi e i pascoli sono quasi tutti bruciati. Oggi, 20 maggio, sono stati riscontrati 100 incendi attivi in tutto il paese e il Petén risulta essere una delle regioni più colpite del Guatemala.
Dovremmo essere già in inverno, ma neanche una goccia d’acqua è caduta in Petén. Rony racconta che ai tempi di suo padre la pioggia arrivava esattamente ogni anno lo stesso giorno, il 3 di maggio. Oggi invece non si sa quando arriverà. Uno dei problemi più preoccupanti è proprio la siccità, che sta facendo morire tutti gli alberi, anche quelli che dovrebbero poter resistere alle temperature dell’estate. La pioggia è una risorsa fondamentale per le comunità che non godono dell’accesso all’acqua se non per due giorni a settimana. Adesso non la ricevono neanche dal cielo. Sono infatti i piccoli e medi produttori a subire le conseguenze del cambiamento climatico.
Proprio per queste condizioni di crisi che si stanno vivendo, il MAGA (Ministero dell’Agricoltura, Allevamento e Nutrizione) e l’INSIVUMEH (Istituto nazionale di sismologia, vulcanologia, meteorologia e idrologia) organizzano incontri di formazione e scambio sul tema del cambiamento climatico a cui partecipano i rappresentanti di diversi settori produttivi. Lo scopo è quello di creare una coscienza sulla situazione climatica nel paese e in particolare nel dipartimento del Petén. Amka è stata invitata a parlare all’incontro del mese di maggio del suo programma di sovranità alimentare come adattamento al cambiamento climatico.
Il cuore del programma di AMKA in Guatemala è quello di creare un processo basato sulla diversificazione dei sistemi agroforestali, creando un cammino per una struttura economica, sociale e ambientale che possa essere resiliente nel tempo e nello spazio. La parola diversificazione è proprio la chiave di questo processo, una diversificazione che passa attraverso diversi ambiti d’azione: la sicurezza alimentare e l’agricoltura, la formazione e l’educazione, ma anche la salute.
Nell’ambito agricolo si è iniziato con la realizzazione di orti familiari, in modo che le famiglie beneficiarie potessero diversificare la loro nutrizione, ma anche iniziare a creare quella che è una diversificazione di produzione. Continuando con questa strategia si è poi iniziato a produrre e consegnare gli alberi da frutto. In questi 5 anni nel vivaio di AMKA sono state prodotte 19 specie diverse e sono stati consegnati più 100.000 alberi nelle diverse comunità del Petén. Gli alberi fruttali portano così un beneficio ambientale, in quanto permettono la riforestazione, l’aumento di biodiversità, e migliorano il microclima della zona. Ma danno anche benefici economici alle famiglie, che possono consumare o vendere i frutti e i prodotti da questi ricavati.
AMKA crede che per costruire un vero sistema resiliente, sia fondamentale l’educazione e la formazione. Ciò permette alle comunità di avere tutti gli strumenti per poter scegliere le pratiche di gestione ambientale più sostenibili. Nelle comunità non solo si consegnano le piante, ma si creano momenti di scambio, incontro e formazione congiunta; è inoltre necessario che le comunità abbiano un piano strategico di autogestione con l’obiettivo di portare avanti uno sviluppo collettivo che miri a vivere in armonia con l’ambiente. Per questo AMKA, in base alle esigenze che emergono dalle comunità, tratta diverse tematiche, non solo tecniche. La leadership, l’uguaglianza di genere, i diritti umani e la cittadinanza attiva sono solo alcuni esempi. Tutto questo lavora sulla creazione dell’indipendenza e di un piano d’azione di queste comunità.
Non si può però pensare di potersi adattare al cambio climatico senza avere l’accesso ai servizi basici e alla salute. AMKA ha lavorato in relazione al tema dell’acqua. Sono state costruite vasche di raccolta dell’acqua nella comunità della Pita, in modo che le famiglie possano gestire meglio questa risorsa. Sono stati costruiti bagni nella comunità del Zapote, evitando così la proliferazione di batteri e parassiti che erano in aumento a causa delle inondazioni. Alla Sardina invece sono stati consegnati ecofiltri per la purificazione dell’acqua. Tutti questi interventi aiutano a gestire in modo migliore la risorsa dell’acqua, danno quindi un beneficio ambientale e migliorano i livelli di salute.
Tutte queste azioni hanno l’obiettivo di appoggiare il processo d’indipendenza di queste comunità. Far in modo che possano sopportare e affrontare crisi socioeconomiche e ambientali, che in questo momento stanno colpendo duramente il Petén. Questo obiettivo si raggiunge attraverso l’empowerment e non solo attraverso mezzi materiali. Si raggiunge attraverso la diversificazione della produzione, ambientale, nutrizionale e dei mezzi di sussistenza stessi. Si raggiunge con un piano d’azione collettivo che possa portare benefici a lungo termine.
Camilla Cianfanelli
Volontaria di AMKA
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