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Guatemala a domicilio

Guatemala a domicilio

A Nuevo Horizonte, In Guatemala, l’aria ti si butta addosso per avvolgerti in un caldo e intenso abbraccio. E’ un’aria calda, umida, appiccicaticcia e così tremendamente umana.
Quando ho messo piede per la prima volta in Guatemala? Prima di mettervi il piede e tutto il resto del corpo, ho inserito la punta di questo mio passo che fino a quel momento aveva ancora toccato così poca terra.
L’email di Donatella che mi invitava all’incontro di presentazione del corso “In Guatemala con noi”, mi è arrivata all’inizio dell’anno scorso ed è stata per me un primo soffio di quel vento appassionato che iniziava a spingermi nella direzione del Guatemala.
Ricordo la prima lezione… Subito mi sono sentita avvolta e cullata da quell’atmosfera tutta guatemalteca che mi avrebbe poi accolto fisicamente di lì a pochi mesi più tardi. Foto, immagini, racconti…E le parole di Donatella che tutta quell’atmosfera la porta dentro…La porta nei polmoni…Si sente che quell’aria lei l’ha respirata forte… Si sente perché le esce fuori dagli occhi e anche quando non parla riesce a trasmettere la sua passione. Occhi che hanno visto, osservato, toccato e ascoltato…Ascoltato… “Non pensate di andare a fare un campo di lavoro, loro la terra la sanno lavorare meglio di voi… E’ un’esperienza di ascolto e condivisione. ”Imparare ad ascoltare… Probabilmente lavorare la terra sarebbe stato più semplice! Quanta storia che non conoscevo! La storia di un Paese che ha vissuto una Guerra Civile orribile, inizio ad ascoltarla durante i laboratori di Amka. Mi sento ignorante… Quanta ignoranza! E’ l’ignoranza più bella del mondo… Una spinta verso un mondo così lontano che si è avvicinato per prendermi la mano. Uno schiaffo in faccia. “Amka!”… Svegliati faccia mia! Durante il percorso del laboratorio, grazie alla condivisione di momenti importanti con gli altri volontari, ho scoperto il valore del lavoro di gruppo, tra chiacchierate, scherzi e risate, abbiamo organizzato un laboratorio che avremmo poi svolto in Guatemala con i ragazzi della Scuola popolare.
I mesi del laboratorio? Mi sono sentita come un bambino che, dentro la pancia della mamma, succhia da lei tutto l’amore e il nutrimento di questo mondo. Un piccolo feto che si prepara a conoscere il mondo per poi uscire fuori e attaccarsi a quel seno gigante che ti accoglie come una grande mamma: Nuevo Horizonte. Ho succhiato latte e storia, ho succhiato le storie personali dei guerriglieri e delle guerrigliere che, fin da subito, donano ad ogni volontario una calda zuppa di fagioli insieme ad un bagaglio di esperienza.
Tornare con le mani delicate e lisce come sempre. Tornare all’università o a lavoro dopo un lungo viaggio con la faccia pulita ma con la terra nei polmoni. La terra nei polmoni…
Un gradino alla volta. Salgo. Continuo a succhiare quel latte e quella storia anche dall’Italia.  Continuo a contemplare.
Guatemala a domicilio.
Annamaria Biccari

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