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Dare tutto ciò che abbiamo per ricevere tutto ciò che possono darci

Il mio viaggio è iniziato quando ho bussato alla porta di Amka a settembre 2017, con grande emozione e altrettanta voglia di imparare. Nel giro di pochi mesi mi sentivo parte di una nuova famiglia, con la quale mi ritrovavo a combattere per la realizzazione di un sogno: Creciendo Unidos. Nasce poi l’idea di costruire insieme un progetto di tesi con un lavoro di indagine da svolgere lì dove desideravo approdare: in Guatemala. Poi è iniziato il laboratorio per il volontariato internazionale: un po’ docente e un po’ discente. Ero lì di fronte a persone con un bagaglio umano e professionale variegato, tutti pronti a condividere un’esperienza di tre settimane tra la Cooperativa Nuevo Horizonte e La Técnica.

Eravamo, e siamo, la Brigada 2018.

Non posso restare indifferente nel pensare alla magia che si sprigiona all’interno di un gruppo, dove le diversità diventano ricchezze da valorizzare per raggiungere uno scopo comune: prestarsi agli altri e ricevere dagli altri. Perché anche a ricevere ci vuole una grande apertura, non sempre ciò che arriva è piacevole e rasserenante. Può essere violento, difficile da digerire o da accettare.

Fu proprio questo l’invito che ci fece Rony appena arrivati ad Horizonte.

“Hay que dar todo lo que tengamos para recibir todo lo que puedan dar”. Ci disse di “entrare nelle famiglie”.

Il meraviglioso problema è che quando entri non esci più, resti sospeso tra “qui e là”.

I miei compagni ed io ci siamo lanciati e ognuno ha lasciato e riportato qualcosa nella propria valigia, più piena dell’andata, con gli occhi colmi di gioia.

Nelle prime settimane a Horizonte è prevalso lo stupore: orribile stupore per la crudeltà umana, per i diritti negati e nell’assistere agli sforzi quotidiani per una vida digna, magnifico stupore nell’osservare un gruppo di persone realizzare qualcosa di grande e inimitabile grazie alla loro unione e ai loro valori comuni. Nel frattempo, tutti i tuoi costrutti culturali si sgretolano, il tuo corpo si abitua a un altro clima, a un altro cibo, a un atro modo di parlare e di vivere. Sopraggiunge poi quella fase in cui lo stupore si ridimensiona ed emergono le brutture, le contraddizioni e gli errori che si scontrano con gli alti ideali. “Traten que la gente pueda contar lo negativo. Estamos aquì para construir”. “Siamo qui per costruire” diceva Rony mentre ci invitava ad osservare anche gli aspetti negativi della comunità. Lì li conosci davvero e li sostieni ancor di più.

Horizonte non si può riassumere in poche righe, né le altre comunità a cui abbiamo fatto visita.

Testimonianza Giorgia Della Valle
Testimonianza Giorgia Della Valle

Sento ancora le risate dei bambini, il gallo che canta alle 5 del mattino, il raggaetona tutto volume agli orari più improbabili, la risata di Pavel, il suono del carretto delle granite, le chiacchiere dei ragazzi a scuola, il verso degli scoiattoli e dei rospi. Sento ancora il sapore dei tamales, dei fagioli in crema, delle interiora di gallina che ho ingerito per sbaglio, dei biscotti che acquistavo per frenare la fame. Ma soprattutto ricordo ogni momento trascorso con le persone, con le 15 famiglie con cui ho condiviso le mie giornate, con tutti coloro che hanno tirato fuori le proprie sofferenze per contribuire alla mia ricerca. Saprei intonare perfettamente la parlata di Rony, un maestro e un supporto costante. Abbiamo lavorato tutti insieme per capire in che direzione migliorare il nostro futuro e il mio sicuramente è già migliore perché ora ho un altro luogo da considerare come una casa.

Lì mi sono riscoperta e lì sono cresciuta.

Ho imparato il valore della condivisione, ho vinto tante paure e tante resistenze. Sono riuscita finalmente a toccare con mano i frutti della cooperazione paritaria.

Poco prima di andare via alcune persone hanno organizzato la mia despedida,“la festicciola dei saluti”. Mi sono sentita così grata! E questa stessa gratitudine la voglio rivolgere ad Amka che apre a tutti noi dei percorsi che, in un modo o nell’altro, ci cambiano la vita.

Giorgia Della Valle, volontaria in Guatemala, 2018

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