Abbiamo pubblicato la seconda edizione dell'Annual Report di AMKA, riferito all'anno 2022. Il 2022 è stato…
Campagna anti-stigma: la lotta contro l'HIV e l’esclusione sociale
La campagna di Amka contro l’HIV/AIDS in Congo (RDC)
Il progetto di lotta alla trasmissione del virus HIV dalla madre al bambino, finanziato grazie al contributo 8×1000 della Tavola Valdese, procede a pieno ritmo alla Clinica Universitaria di Lubumbashi.
Le donne incinta sieropositive inserite nel programma stanno in questi giorni facendo i prelievi per esaminare la loro carica virale e il valore del Cd4. Inoltre l’equipe di AMKA ha iniziato ad organizzare la campagna di sensibilizzazione anti-stigma nei quartieri di Lubumbashi. La campagna è organizzata grazie alla collaborazione di alcune persone formate appositamente per questo genere di attività: i “péres educateurs” (mediatori sociali) hanno accettato già da tempo la loro serologia e collaborano con l’equipe di assistenti sociali di Amka Katanga per sensibilizzare le donne sieropositive e le loro famiglie e lottare contro la stigmatizzazione.
La campagna ha l’obiettivo di raggiungere attraverso visite a domicilio tutte quelle donne incinte sieropositive più reticenti a venire presso i servizi PTME (Prévention de la Trasmission Mère-Enfant du VIH – Prevenzione della trasmissione materno infantile del virus HIV), donne che spesso non hanno ancora condiviso la propria sieropositività con il marito o la famiglia e si nascondono per vergogna e paura. Il timore dell’esclusione sociale le spinge a rifiutare la loro serologia e non aderendo al programma di prevenzione della trasmissione materno infantile non solo mettono in pericolo la gravidanza ma condannano anche il nascituro a ereditare la malattia.
La campagna anti-stigma è dunque fondamentale per raggiungere tutte queste donne che altrimenti non si avvicinerebbero ad un percorso di cura. Grazie all’intermediazione dei “péres educateurs”, che raggiungeranno con le visite a domicilio anche le donne più reticenti, sarà più facile per loro condividere i problemi, le difficoltà e le paure legate al virus, accettare la propria serologia e condividerla col partner fino ad arrivare ad un progressivo avvicinamento al servizio PTME.
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