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1 dicembre – Giornata Mondiale contro l'AIDS

La giornata mondiale contro l’AIDS ha un sapore amaro perche’ non dobbiamo dimenticare che l ’epidemia continua a provocare oltre 1,6 milioni di vittime ogni anno.
Oggi, secondo i dati dell’OMS, più di 18 milioni di persone hanno bisogno di essere inserite nei programmi di cure. L’AIDS rimane la principale causa di morte per gli adulti,soprattutto nell’Africa sub-sariana dove l’HIV/AIDS continua a distruggere vite e comunità.
Purtroppo  l’impegno della comunità internazionale nella lotta contro l’HIV/AIDS ha subito un forte rallentamento. Importanti agenzie, come il Fondo Globale, hanno avuto una forte diminuzione nei fondi, che impediscono di raggiungere gli obiettivi per inserire più persone nei programmi di cura.
Possiamo testimoniare questa drammatica realtà perche’ anche noi nella gestione del progetto di riduzione del contagio dalla mamma sieropositiva abbiamo avuto un blocco dei finanziamenti dalle strutture governative.
Quando si riesce a fornire cure alla mamma e al bambin i risultati ci sono come testimonia la storia di Mimi , madre di quattro bambini, tutti nati all’interno del progetto PTME (protezione della trasmissione Madre/Figlio) che AMKA realizza a Lubumbashi nella Repubblica Democratica del Congo.
Disperata dopo il quinto aborto spontaneo consecutivo, aveva fatto nel 2008 il test dell’HIV e scoperto di essere positiva. Così, aveva bussato alla porta del nostro ambulatorio, alla sua sesta gravidanza. Era molto debole, la sua carica virale molto alta e presentava già non poche malattie opportuniste, tanto che all’inizio i medici le avevano dato pochi mesi di vita. Mimi, incoraggiata dalle nostre assistenti sociali non si è persa d’animo, e si è sottoposta a tutte le cure e al trattamento antiretrovirale propostole. Le assistenti sociali hanno incontrato anche il marito, anche lui sieropositivo, coinvolgendolo con successo nel progetto di cura e prevenzione.
Dopo qualche mese nasce il primo bambino, sano e forte. A Mimi viene suggerito l’allattamento artificiale per evitare rischi di trasmissione. La terapia antiretrovirale funziona su di lei, e Mimi riprende le forze. Dopo tre mesi Mimi bussa di nuovo alla porta del PTME…per una seconda gravidanza! Nasce il secondo figlio nel 2009, poi il terzo nel 2010 e il quarto nel 2011. Tutti sani e negativi al test!
Le organizzazioni internazionali devono riprendere ad intervenire in modo capillare e costante condizione fondamentale per debellare questa pandemia e non rendere inutile la celebrazione della giornata mondiale contro l’aids!
Noi nel nostro piccolo continueremo a denunciare questa situazione e a gestire il nostro progetto:
http://www.amka.org/portfolio/progetto-aids-in-congo-impediamo-la-trasmissione-del-virus-hiv-dalla-mamma-al-bambino/

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